domenica 8 giugno 2008

I miei esemplari preferiti

E per concludere...una slide show con tutti gli esemplari che mi sono piaciuti di più...e secondo voi quali sono gli esemplari più interessanti???

Rettili e anfibi

Il museo di storia naturale è ricco anche di esemplari rettili e anfibi.

sabato 7 giugno 2008

Visita virtuale

Accedendo al sito internet del sistema museale di Ateneo (segnalato nei link utili e correlati a questo argomento) è possibile entrare virtualmente nel museo, grazie all'opzione visita virtuale che permette di avere una visione tridimensionale del museo semplicemente con un clic.

La collezione ornitologica

La consistente collezione ornitologica comprende anche gli uccelli del Paradiso donati dal Marchese Giacomo Doria e ua splendida coppia di Condor delle Ande (Vultur gryphus) catturati in Cile dall’esploratore Gaetano Osculati nel 1835.


I mammiferi

Il vasto panorama di mammiferi spazia dalle forme più primitive (Monotremi) a quelle più evolute (Primati). Tra i carnivori è notevole una coppia di giovani leoni di Barberia (Panthera leo leo) acquistati a Parigi nel 1812 e preparati in sede dal celebre naturalista e embriologo Mauro Rusconi. Completo è l’ordine dei proboscidei con un giovane elefante indiano (Elephas maximus), acquisito da mangili nel 1812, e un elefante africano (Loxodonta africana) pervenuto in collezione durante la direzione di pavesi. Interessante anche un cucciolo nato dall'incrocio tra un esemplare di tigre e uno di leone, reperto molto raro e molto bello. Il mio esemplare preferito è però una magnifica giraffa procurata al museo da Balsamo Crivelli.


I pesci

Nella rassegna di pesci marini e d’acqua dolce, meritano particolare attenzione la collezione di pesci dipnoi acquisita da Pavesi e un raro esemplare di celacantide Latimeria chalumnae, donata al museo in anni più recenti. La collezione riguardante i pesci, quindi, appare particolarmente ricca.

Curiosità su Spallanzani


Secondo le descrizioni di un contemporaneo Spallanzani era "di statura piuttosto alta che bassa; il suo portamento nobile e fiero; la sua fisionomia tetra e pensosa. Aveva alta la fronte, neri, e vivaci ed espressivi gli occhi, bruna la carnagione, robusto il temperamento. Pareva lento e ricercato nelle frasi, ma fornito di una maschia eloquenza, ed ornato nel dire, traevasi l'attenzione degli ascoltanti, e quasi gli incantava. Il suono della sua voce era armonioso, il gesto significante. Vestiva sempre con molta decenza e buon gusto. La sua conversazione era amena, gioviale ed insieme erudita. Tenace nell'amicizia ed ottimo di cuore, era peraltro furibondo con chi lo avesse offeso, non solo ma gli avesse contraddetto soltanto. Impetuoso per temperamento non seppe moderare il suo fuoco, e talvolta è apparso perfino vendicativo. Avido di gloria e di onori, de' quali quanto altri mai ne ottenne, non erane mai sazio. L’avarizia che gli venne imputata ... non sembra affatto provata.... Era amantissimo della famiglia, e da essa teneramente riamato".
Il carattere ombroso ed egocentrico di Spallanzani, oltre a procurargli nemici nell'ambiente pavese, gli fece interrompere o incrinare rapporti e amicizie importanti come quelle con Vallisneri o con Haller.